(titolo alternativo: “I Frazionisti”)
(titolo alternativo: “Ebbasta Co’ ‘Sto Cazzo De Virus”)
…che vita di melma
chiamarsi Guglielma
e sentirsi così.
(C. Bisio)
Mercé il post precedente salta fuori che il cospicuo e partecipe treggatto Mauro e questo umile vostro delirante e approssimativo cazzone condividono militanza nella fronda antistratfordiana.
Naturalmente (naturalmente* per me, quantomeno) i due compari si respingono e scissionano immediatamente dopo: lui abbatte l’Icona per individuarne e innalzarne un’altra che gli pare più verosimile, io sono più incline a considerare l’ “impresa” come il frutto della convergenza del lavoro di un’infinità di gente, dal guitto Wil agli eruditi _____, _____, _____ (ognuno metta i nomi che preferisce, ne sono stati fatti un mucchio), al duca che paga i conti del teatro, o almeno li garantisce, e che tiene lontani i birri furiosi del furioso nobile sbeffeggiato o caricaturizzato di turno; fino a quello che spazza la merda dei cavalli fuori dal teatro.
Certo lui è molto più solvibile di questo umile vostro delirante e approssimativo cazzone, e ha argomentato diffusamente la sua posizione (se siete interessati, e dovreste esserlo, trovate il link nei commenti al post precedente); dimostrando anche una notevole onestà intellettuale nel riconoscere qualche merda pestata nel corso dell’indagine.
Io rimango della mia opinione, che discende da (ma non coincide con) quanto il MidiMe, che un po’ se ne intende(va), va dicendo da qualche anno (o meglio: lo direbbe se qualcuno lo ascoltasse): sissì l’arte e la cultura; ma alla fin fine questa del teatro è tutta ‘na sarabbanda de froci e mignotte.
* immagino che questa natura mi derivi dai miei trascorsi di comunista, che mi rendono come lo scorpione della favola