(titolo alternativo: “Fra Il Faceto E Il Ridicolo”)
(titolo alternativo: “Fra Parentesi, Fra Trattini – Fra Muri”)
Un chitarrista che mi ha sentito suonare attraverso un muro (il soprano! oggesuggesù: o sono diventato bravissimo all’improvviso – e a mia insaputa – o il cattivo gusto dilaga incontrastato inarrestabile e pandemico; tertium: inesplorate qualità cosmetiche o piuttosto taumaturgiche del muro) mi ha chiesto, fra il serio e il faceto, se mi piacerebbe mettere su un gruppuccio e montare un’oretta di musica, per poi hai visto mai un domani.
E io gli ho risposto (a tono, spero: padroneggio la lingua locale ancor meno che il sassofono soprano) che sobbarcarmi un anno di prove di studio di mediazioni di discussioni (sui due piedi ho tralasciato la registrazione della famigerata demo, ma non l’ho certo dimenticata) per poi (hai visto mai un domani) suonare – forse – un’ora davanti a – forse – quindici persone ben sanificate ben vaccinate e ben distanziate, e – sicuramente – gratis, è in effetti l’estremo unico selvaggio sogno della mia vita artistica e anzi della mia vita tout court.
Evvai Mari’!! Una radiosa (rabbiosa?) carriera è lì che ti aspetta (e spera).
…magni pure tranquilla (la carriera, dico).