Coincidenza dietro coincidenza, ecco la terza pala dell’imponente trittico sulla veemente volatilità del mercato delle reputazioni che il mio fancazzismo internettico mi sta propinando negli ultimi giorni.
Il mio inveterato e tetragono relativismo viene appena scalfito, come confessa il titolo, dalla assoluta pusillanime meschinità della contraffazione – prima o dopo, fa lo stesso – dell’età della signorina. Sul merito, fate un po’ voi; io osservo solo che alla statua di Benjamin Franklin Pinkerton (se esistesse) (la statua, intendo) non è successo mai.
Eccomunque, dilette femministe, suvvia, un po’ di coraggio: reclamatene la rimozione, come fosse Saddam Hussein o il generale Lee. Io (altra botta di assolutismo – finirò col prendere il vizio) firmerei.
[quanto al valoroso e focoso milite, di lui ho sempre ammirato la prodigiosa attitudine/abilità di galleggiare* indenne (bè, quasi) sui cambiamenti del sentire comune, anche i più ripidi. Un Talleyrand più prossimo.
* absit!!! o al limite, tiè, parce]