la via dell’inferno
è lastricata
di buone intenzioni
(proverbio)
Mi sono tolto, oltretutto per pochi spicci, un clarinettino mezzo giocattolo e mezzo strumento musicale leggerissimo e tutto di plastica – chiavi comprese, e finanche i cuscinetti – che avevo comprato per curiosità e che era poi finito a languire in un baule, per di più guardato con sufficienza dai suoi fratelli maggiori.
Pensavo che il poverino, umile ma onesto, meritasse più vita di quanta glie ne stavo offrendo io (diceva un apprezzato – almeno da me – trombettista che i strumenti deveno da sona’. Se nun li soni i devi da lascia’ libberi!!!).
Solo dopo averlo venduto ho scoperto che chi lo ha comprato proviene dal sassofono, e dunque presumibilmente pensa che il clarinetto è solo un sassofono più antico più magro e più scurodipelle (se ne accorgerà…).
E tutto sommato pavento che finirà a prendere polvere in un altro baule, a un’altra latitudine (magari muffa, anche).
L’ultima tenue speranza è che finisca, prima o poi, fra le zampette di un bambino; destino quest’ultimo molto improbabile, finché fosse rimasto nel baule mio.
Auguri ciccio, grazie e addio.