Il mio fedele serramanico in legno e ferro dolce (di fabbricazione francese, ma se la sorte che se li ggira tutti in tonno in tonno mi dovesse riportare un giorno nella Sardegna avìta gli affiancherò un Pattada con manico in corno, non dubitate) oggi ha incontrato un Arrotino.
Ma non un arrotino motorizzato, e nemmeno con la bicicletta; aveva proprio una mola a pedale montata su telaio di legno – pareva l’automobile dei Flinstone.
Grande commozione, qualche lacrimuccia (d’olio) e qualche scintilla.
Il servizzietto è costato UnLeuretto.
Per imparzialità, e anche per prevenire eventuali progressisti di passo, aggiungo che lo so bene che con un euro si può comprare un bisturi monouso in acciaio e plastica; evidentemente non è questo il punto, anche se io per primo dovrei saperlo spiegare alle mie stilografiche, che soffrono – loro si, poveracce – la concorrenza delle soft pen a inchiostro liquido, e non perdono occasione di lamentarsene e di fare le offese.
A semi sproposito: anche se so che Qui non mi servirà più di otto-dieci giorni l’anno, me so’ regalato – saldi! – uno di quei cocomeri americani, massì, quelli coi calamari.